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Enorme masso dalla forma piramidale che presenta due facce: quella più grande, che si erge direttamente dal comodo prato alla base e offre uno stile prevalentemente tecnico e di dita; e una con un minor numero di tiri, ma estremamente estetici e su roccia perfetta, che si affaccia sul fiume e con un'arrampicata maggiormente fisica con prese spesso verticali (probabilmente una delle porzioni di roccia più belle che l'Ossola possa offrire). Su questo secondo lato, si trova un tiro molto particolare chiodato e liberato da Stefano Bianchi: "Black Ship", 8a, che segue il logico spigolo a cavallo delle due facce del sasso e termina con una ribalta in cima.... senza la catena! (presenti rinvii fissi in acciaio negli ultimi due spit per poi saltar giù e calarsi).
La roccia è un bello gneiss che, a tratti, come texture e forma delle prese, ricorda i sassi dell'area boulder di Brione.
L'arrampicata è di gran qualità su muro verticale nel settore principale e leggermente strapiombante sul lato fiume, anche se generalmente un po' discontinua, con sezioni dure alternate a riposi più o meno buoni.
La base comoda e pianeggiante ne fa un luogo anche adatto a famiglie con bambini, perfetto per passare una piacevole giornata estiva in falesia; è comunque richiesto un discreto livello: anche i tiri più facili esigono buona tecnica nonchè forza sulle dita, il tutto unito a una chiodatura, sopratutto sui tiri più vecchi, un po' più ingaggiosa rispetto agli standard delle falesie in zona (può essere comodo il beta-stick per passare corda e primo rinvio su alcuni tiri).
In caso di deboli piogge la parete rimane nel complesso asciutta; in ogni caso, la roccia asciuga molto velocemente.
Cortesemente, rispettare la bellezza del luogo: non lasciare immondizia in giro e non accendere fuochi.
GB
Huge pyramidal rock with two distinct faces: the larger one, wich rises directly from the comfortable grassy base and offers a predominantly technical and fingery style; and another one with fewer routes, but extremely aesthetic and on perfect rock, overlooking the river, with a more physical climb featuring often vertical holds (probably one of the most stunning rock faces you'll find in Ossola). On this side, there's a very particoular route bolted and freed by Stefano Bianchi: "Blach Ship", 8a. It follows the obvious edge between the two faces, culminating in a top-out mantle without the chain: fixed steel quickdraws on the last two bolts allow for a safe descent, which involves jumping off and rappelling down.
The rock is a beautiful gneiss that, in places, in terms of texture and shape of the holds, resembles the boulders of the Brione bouldering area.
The climbing is of great quality on vertical wall in the main sector and slightly overhanging on the river side, although generally a bit discontinuous, with hard sections alternating with more or less good rests.
The comfortable and flat base makes it a suitable location for families with children, perfect for spending a pleasant summer day at the crag; however, a decent level is required: even the easier routes demand good technique and finger strenght, all combined with bolting that's a bit more committing than the standard in local crags (a betastick can be useful for passing the rope and first quickdraw on some pitches).
In case of light rain the wall remains generally dry; in any case, the rock dries very quickly.
Please respect the beauty of the area: do not leave garbage around and do not light fires.
IT
I primi tiri su questo bel muro risalgono al 2010 e si devono ai fratelli Lepori, aiutati da Alessandro Silvestri, Giuseppe Burlone, Alberto Giovanola e Corrado Zanforlin. Pochissimo valorizzato, dopo una breve frequentazione, il posto cadde velocemente nell'abbandono e nel dimenticatoio, subendo anche una schiodatura da parte di ignoti. Rimesse le piastrine, bisognerà comunque aspettare settembre 2024 affinchè qualcuno, mosso da curiosità verso questo luogo misterioso, cominci a interessarsi a questa falesia: è in quel periodo infatti che Alessandro Sollami e Simone Fedeli alias "Il Medico Pazzo" vi si recano brevemente, pulendo e riscoprendo i tiri storici: Simone libera "I can fly" e "Leporator".
Passato l'inverno, Alessandro Sollami vi torna appena possibile, e, armato di spazzola, ripulisce e libera "Il boiler", bellissimo 8a tecnico e di resistenza su tacche.
In breve, incuriosito dalle libere e dalla qualità della parete che gli viene raccontata, anche Alberto Bassini si reca sul posto e, immediatamente, intuisce le potenzialità e possibilità di ampliamento della falesia.
Grazie al supporto di materiale da parte dello stesso Sollami, nonchè di A. Avanzini, S. Ridolfo e della comunità degli Ossola climbers, inizia i lavori e, nel corso dell'estate 2025, chioda dapprima tutte le linee possibili del settore principale, e poi quelle sul lato del fiume, dove imbraccia il trapano anche Stefano Bianchi colto da un improvviso colpo di fulmine: a lui infatti si deve la creazione e la libera della bellissima e particolare "Black ship".
La falesia riscuote fin da subito un buon successo, con numerose persone che accorrono immediatamente a scalarci, grazie sia alla qualità dei tiri e della roccia, sia alla freschezza del luogo.
Nel corso dei lavori, A. Bassini libera quasi tutti i tiri nuovi del settore principale, a eccezione de "Il bonzo di Omegna" (Francesco Moio), "Ghigliottina per Netanyahu L1" e "Top rope is not climbing" (Elisa Narciso) e "Fentanyl" (Stefano Bianchi), alcuni dei quali, come "Ace of spades", diventano immediatamente un must-do della falesia.
Il sasso presenta anche una facciata retrostante, al momento non chiodata, ma non è detto che in futuro non venga anch'essa sviluppata... Seguiranno, in caso, aggiornamenti.
GB
The first routes on this beautiful wall date back to 2010 and were established by the Lepori brothers, with the help of Alessandro Silvestri, Giuseppe Burlone, Alberto Giovanola and Corrado Zanforlin. Little developed, after a brief period of attendance, the place quickly fell into abandonment and forgotten, also suffering from bolt removal by unknown individuals. With the bolt reinstalled, it would still take until september 2024 for someone, driven by curiosity about this mysterious spot, to start taking an interest in this crag: it was during this period that Alessandro Sollami and Simone Fedeli, alias "the mad doctor", briefly visited the site, cleaning and rediscovering the historic route: Simone freed "I can fly" and "Leporator".
After the winter passed, Alessandro Sollami returned as soon as possible and, armed with a brush, cleaned and freed "il boiler", a very beautiful technical 8a of endurance on crimps.
Intrigued by their First Ascents and the quality of the wall that he's told about, Alberto Bassini also heads to the site and immediately realizes the potential and possibilities for expanding the crag.
Thanks to the support of gear from A. Sollami, as well as A. Avanzini, S. Ridolfo and the Ossola climbers community, he begins work and, during the summer of 2025, bolts all possible lines in the main sector, and then those on the river side, where Stefano Bianchi also gets to work with his drill, struck by a sudden burst of enthusiasm: it's indeed thanks to him that the stunning and unique "black ship" route is both created and freed.
The crag immediately gains popularity, with numerous people flocking to climb there, thanks to both the quality of the routes and the rock, as well as the cool and refreshing location.
During the work, A. Bassini frees almost all the new routes in the main sector, except for "Il bonzo di Omegna" (Francesco Moio), "Ghigliottina per Netanyahu L1" and "Top rope is not climbing" (Elisa Narciso) and "Fentanyl" (Stefano Bianchi), some of which, like "Ace of spades", immediately become a must-do for the crag.
The rock also has a rear face that is currently unbolted, but it's possible that it may be developed in the future..... updates will follow if that's case.
