Description

🚶‍♂️ 7' - ⛰️ 650 MSL - 🧭 E
☀️ Some sun during the early morning / Un po’ di sole nella prima mattinata

🇬🇧/🇺🇸
The historical crag of hard climbing in the Aosta Valley, a wall where many top climbers have given their absolute best during the years.
Tetto di Sarre is an extremely steep, overhanging wall, essentially a 45-degree roof, with nearly all holds being chipped. On the right-hand side, there are a few vertical and easier routes. As you might expect, the climbing here is all about power and endurance.
Most of the steep routes are already fully equipped with quickdraws, but always check their condition before pushing your limits on them.
There are over 30 routes in total, ranging from grade 5 to 9a.
The approach is easy, and the base of the wall is comfortable. Just be careful on the first routes on the far left: the anchors drop directly above the entrance of a railway tunnel. Only a few trains pass through each day, but they do pass! Make sure to check the train schedule before lowering off.
The best climbing conditions are found during the mid-seasons (spring and autumn). Summer is not recommended due to lack of wind and high temperatures. In winter, it’s best to climb early in the morning before the wall goes into the shade.

Beyond the climbing, the Aosta Valley offers stunning alpine scenery, charming villages, and a rich blend of Italian and French culture. You can explore medieval castles, relax in natural hot springs, or enjoy world-class food and wine. Whether you’re into hiking, skiing, or simply soaking in mountain views, the region has something for everyone, making it the perfect destination for a climbing trip with a bit more.

🇮🇹
La falesia storica per l'arrampicata di alto livello in Valle d'Aosta, una parete dove molti top climber hanno dato il loro meglio nel corso degli anni.
Il Tetto di Sarre è una parete estremamente strapiombante, essenzialmente un tetto a 45 gradi, con quasi tutte le prese scavate. Sul lato destro, ci sono alcune vie verticali e più facili. Come si può immaginare, l'arrampicata qua è tutta una questione di forza e resistenza.
La maggior parte delle vie strapiombanti sono già attrezzate con i rinvii. Ricordatevi di controllare sempre le loro condizioni prima di spingersi al limite.
Ci sono più di 30 vie in totale, con gradi che vanno dal 5a al 9a.
L'avvicinamento è facile e la base della parete è comoda. Attenzione solo alle prime vie sulla sinistra: le calate si trovano direttamente sopra l'ingresso di una galleria ferroviaria. Passano solo pochi treni al giorno, ma passano! Assicuratevi di controllare l'orario dei treni prima di calarvi.
Le migliori condizioni per arrampicare si hanno nelle mezze stagioni (primavera e autunno). L'estate non è consigliata a causa della mancanza di vento e delle alte temperature. In inverno, è meglio arrampicare al mattino presto, prima che la parete vada in ombra.

Oltre all'arrampicata, la Valle d'Aosta offre paesaggi alpini mozzafiato, villaggi incantevoli e un ricco mix di cultura italiana e francese. Potrete esplorare castelli medievali, rilassarvi nelle terme naturali o godervi cibo e vino di classe mondiale. Appassionati di escursionismo, sci o fan dei panorami montani: la regione ha qualcosa per tutti, una destinazione perfetta per un viaggio di arrampicata con qualcosa in più.

History

🇬🇧/🇺🇸
Originally used as a training wall for aid climbing routes in the late 1970s and early 1980s, the first sport climbing routes were bolted a few years later thanks to Andrea Plat, Patrick Raspo, and Massimo Bal.
Later, the talented Alberto Gnerro arrived and bolted extensions to many of the already difficult lines, creating L’Avaro and Ground Zero. Gnerro made the first ascent of Ground Zero in 2002, the first confirmed 9a in Italy after Underground (8c+/9a) in Massone, Arco.
Some notable ascents include Adam Ondra’s onsight of L’Avaro, the first 8c+ ever climbed in that style in Italy, and Stefano Ghisolfi’s no-foot lead ascent of Sarre 2000 Plus.
The fixed gear on the wall was provided by mountain guide Francesco Civra Dano.

🇮🇹
Originariamente utilizzata come parete di allenamento per le vie di arrampicata in artificiale tra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, le prime vie di arrampicata sportiva furono attrezzate anni dopo grazie a Andrea Plat, Patrick Raspo e Massimo Bal.
Successivamente, fece la sua comparsa il talentuoso Alberto Gnerro che attrezzò delle estensioni a molte delle linee già difficili, creando L'Avaro e Ground Zero. Gnerro realizzò la prima salita di Ground Zero nel 2002, il primo 9a confermato in Italia dopo Underground (8c+/9a) a Massone, Arco.
Alcune salite degne di nota includono la salita a vista de L'Avaro da parte di Adam Ondra, il primo 8c+ salito in questo stile in Italia, e la salita senza piedi di Sarre 2000 Plus da parte di Stefano Ghisolfi.
Il materiale fisso in parete è stato fornito dalla guida alpina Francesco Civra Dano.