Description

IT

Iconica falesia ossolana situata nel cuore delle Gole di Gondo, epicentro della storia alpinistica locale.
Famosa sopratutto per essere frequentabile nelle giornate di maltempo (in cui infatti si può trovare un discreto affollamento) grazie alla presenza di un enorme tetto sovrastante che ripara buona parte delle vie: fanno eccezione i tiri situati all'esterno sulla sinistra e quelli da "Alcesti" proseguendo verso destra (in ogni caso, dopo periodi di forti e prolungate piogge, alcune fessure possono risultare comunque colate).
Inutile dire che, ovviamente, con pioggia e clima umido le condizioni risultano abbastanza orribili e la roccia scivolosa: i momenti migliori per scalarci sono le belle e terse giornate delle mezze stagioni, ma, generalmente, anche in estate dal pomeriggio in poi, o alla sera in caso di giornate parecchio calde, si può arrampicare senza problemi, anzi, trovando, a volte, delle inaspettate buone condizioni (in inverno invece risulta impossibile poichè, nonostante l esposizione a sud, il sole non entra mai nella stretta valle).
Gradito e caldamente consigliato l'uso dello spazzolino dal momento che i tiri non si bagnano mai e, di conseguenza, le prese non si lavano dalla magnesite.
L'arrampicata si svolge generalmente su muri di gneiss verticali o leggermente aggettanti a tacche e piatte, interrotti qua e là da qualche sezione più strapiombante o da piccoli tetti, risultando, nel complesso, più fisica rispetto alla maggior parte delle falesie ossolane.
Alcune prese risultano scavate o comunque migliorate, ma, nel complesso, i tiri rimangono comunque meritevoli, godibili e di indubbia qualità.

GB

Iconic Ossola crag located in the heart of the Gondo Gorge, epicenter of local mountaineering history.
Famous especially for being accessible on bad weather days (when it can actually get quite crowded) thanks to a huge overhanging roof that shelters a large part of the pitches: exceptions are the routes located on the outside to the left and those from "Alcesti" continuing to the right (in any case, after periods of heavy and prolonged rain, some cracks may still be wet).
Needless to say, rainy and humid weather makes for horrible climbing conditions, with the rock becoming slippery: the ideal climbing conditions can be found on clear, crisp days during the spring and autumn shoulder seasons, but generally, even in summer, from the afternoon onwards or in the evening on particularly hot days, climbing is problem-free and sometimes even offers unexpectedly good conditions (in winter, it's impossible to climb here because, despite the south-facing exposure, the sun never reaches the narrow valley).
The use of a brush is highly recommended, as the routes never get wet and the holds never get washed clean of chalk residue.
The climbing typically takes place on vertical or slightly overhanging gneiss walls with crimps and flat holds, interrupted here and there by more overhanging sections or small roofs, making it more physically demanding compared to most Ossola crags.
Some holds are chipped or anyway improved, but overall, the routes remain worthwhile, enjoyable and of undeniable quality.

History

IT

Le prime vie della zona risalgono al 1978, aperte per mano di A. Paleari e L. Montani: "Il camino dell'albero" e la "Fessura del secondo tornante", ma bisognerà aspettare fino al 1998 per vedere la valorizzazione e chiodatura in ottica sportiva di questa falesia, da parte prevalentemente di Mauro Rossi e Maurizio Pellizzon, con l'aiuto di A. Manini e Luigi Turchetto che ha aggiunto un'ultima linea sulla sinistra.
Le libere dei tiri storici più duri si devono prevalentemente ad A. Bocchiola e A. Manini.
Discretamente famosa la linea di "Gondo crack", 8c, provata per anni da A. Manini senza successo, e liberata poi da Barbara Zangerl nell'aprile 2017.
Jacopo Larcher ne sigla, poco dopo, la prima salita in stile trad, seguito immediatamente dalla stessa Zangerl e, nel giro di breve tempo, da Gabriele Moroni e Nicolò Balducci.
Successivamente lo stesso Balducci, libera quello che è il tiro più duro della falesia: "facta non verba", connessione tra "Alcesti" e "Gondo crack", gradato 8c+.
Negli anni, si sono poi aggiunte altre connessioni varie, a opera sempre di Balducci.
Menzione d'onore per "Fuga da Gondo", liberata da Giacomo Neri dopo anni e anni di frustrazioni e insuccessi su "Gondo crack": ormai localmente storica è la faida che ne nacque sull'aggiunta di uno spit (a posteriori, da parte di altri climber e più volte rimosso dallo stesso Neri) per proteggere il lungo run out in traverso che da "Gondo crack" porta su "Alcesti".

GB

The first routes in the area date back to 1978, opened by A. Paleari and L. Montani: "Il camino dell'albero" and "Fessura del secondo tornante", but it wasn't until 1998 that the crag was developed and bolted for sport climbing, mainly by Mauro Rossi and Maurizio Pellizzon, with the help of A. Manini and L. Turchetto, who added the last line on the left.
The F.A. of the hardest historical routes are mainly attributed to A. Bocchiola and A. Manini.
Quite famous the line of "Gondo crack", 8c, attempted for years without success by A. Manini, and later freed by B. Zangerl in April 2017.
Jacopo Larcher makes the first trad ascent shortly after, followed immediately by Zangerl herself, and soon by Gabriele Moroni and Nicolò Balducci.
Later, Balducci himself frees what is the hardest pitch of the crag: "Facta non verba", a link-up between "Alcesti" and "Gondo crack", graded 8c+.
Over the years, other various link-ups have been added always by Nicolò Balducci.
Special mention goes to "Fuga da Gondo", freed by Giacomo Neri after years of frustration and failed attempts on "Gondo crack". The debate over adding a bolt to safeguard the run out traverse from "Gondo crack" to "Alcesti" has become a storied chapter in local climbing, with Neri himself removing the bolt multiple times.