Description

IT

Falesia di comodo e rapido avvicinamento con tiri facili ben chiodati adatti anche ai principianti.
L'arrampicata è generalmente su placche appoggiate con buone prese sulle vie più facili, un po' più tecnica su quelle più impegnative, anche se non mancano alcuni tiri più atletici su tacche.
Il luogo tende a vegetarsi un po', in base alla maggior o minore frequentazione del periodo.
Periodo ideale sono le mezze stagioni lontano dai periodi piovosi (la parete infatti vista la vegetazione sovrastante ci mette un po' ad asciugare), ma anche i pomeriggi estivi non troppo caldi, vista la ventilazione del luogo.
Su alcuni tiri potrebbero a volte mancare le piastrine, non se ne capisce il motivo, verificare di volta in volta.

GB

A crag with quick and easy approach, with well-bolted routes that are perfect even for beginners.
Climbing is generally on slabs with good holds on the easier routes, becoming more technical on the more challenging ones, although some athletic pitches on crimps are also present.
The site can get a bit overgrown, with vegetation levels varying depending on the frequency of use during the period.
The ideal time is during the shoulder seasons, away from rainy periods (the wall takes a while to dry due to the surrounding vegetation, but also summer afternoon that aren't too hot, given the ventilation in the area.
On some routes the bolts may occasionally be missing for no apparent reason, so it's best to check each time.

History

IT

Falesia della Bassa Ossola nata nel 2012 grazie al contributo del Comune di Anzola.
Chiodatura e valorizzazione si devono al lavoro di Alberto Giovanola e Stefano Dorizza, con l'aiuto di Gianni Saccardo, Franco Dattilo e Alex Zeniè.
Di fianco alla falesia era presente anche un pilastro con vie di più tiri (Lumastin), il cui accesso, a causa di un crollo, è ora interdetto da un'ordinanza comunale.

GB

Bassa Ossola crag, born in 2012 thanks to the contribution of the Municipality of Anzola. Bolting and development are due to the work of Alberto Giovanola and Stefano Dorizza, with the help of Gianni Saccardo, Franco Dattilo and Alex Zeniè.
Next to the crag there were also a pillar with multi-pitch routes (Lumastin), whose access is now prohibited by a municipal ordinance due to a collapse.